Il professor Cristiano Termine, docente di Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi dell’Insubria, sarà a Bruxelles giovedì 28 settembre 2017, per un importante convegno dal titolo “Approcci alla dislessia in Europa” che si terrà presso il Parlamento europeo.
Il professor Termine è stato inviato in qualità di membro del direttivo della European Dyslexia Association – una Organizzazione Non Governativa (ONG) che comprende 42 associazioni di 25 Paesi Europei con lo scopo di tutelare i diritti dei soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento, promuovendo ricerca, informazione e formazione degli operatori coinvolti, specialisti e insegnanti, oltre che il supporto ai soggetti con DSA e alle loro famiglie (per maggiori informazioni si rimanda al sito http://www.eda-info.eu/).
Il tema del convegno sarà come “Supportare e promuovere l’inclusione di giovani adulti con DSA negli ambienti universitari, lavorativi e sociali“, un argomento di «grande attualità in quanto il 22 marzo 2017 è stata depositata in parlamento dagli onorevoli Laura Coccia – anche lei presente al convegno – Cesare Damiano e Manuela Ghizzoni, la proposta di legge“Modifiche alla legge 8 ottobre 2010, n° 170, e altre disposizioni per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi specifici di apprendimento“. La proposta di legge affronta il tema della dislessia nell’adulto estendendo il diritto a usufruire degli strumenti compensativi anche durante lo svolgimento delle prove di verifica o valutazione extra scolastiche come i concorsi pubblici, esami di teoria per la patente di guida e altre situazioni similari».
Il tema della diagnosi nell’adulto viene affrontato in maniera più specifica «Si richiedono criteri omogenei e procedure per l’individuazione delle strutture e degli specialisti pubblici o privati accreditati per le valutazioni diagnostiche e per le certificazioni delle persone, in particolare adulte, con DSA. Viene inoltre chiarito che le diagnosi di DSA rilasciate a persone maggiorenni non necessitano di aggiornamento» continua Termine.
La proposta di legge prevede infine anche la possibilità per le aziende di istituire la figura del responsabile dell’inserimento lavorativo in analogia a quanto previsto dalle norme per il diritto al lavoro dei disabili. «Si tratterebbe quindi di una figura differente rispetto a quella nata per le persone con disabilità, ma non ancora ben delineata. Si comprende la volontà di invitare le aziende alla valorizzazione dei differenti stili di apprendimento di ogni lavoratore, ma chiede particolare attenzione per evitare diversità di trattamento sul posto di lavoro e forme di assistenzialismo che produrrebbero un effetto contrario rispetto agli intenti esplicitati nella proposta di legge stessa».
Obiettivo del convegno è di sensibilizzare su questo tema i parlamentari degli altri stati europei al fine di promuovere iniziative legislative simili a quella italiana.