In linguaggio tecnico si chiama “Flipped classroom”, ovvero classe capovolta. Niente più lezioni frontali in classe e compiti a casa. Gli studenti a scuola lavorano con pc, tablet e smartphone, mentre a casa la lezione si assimila con podcast e video tutorial preparati dai docenti. Con la flipped classroom viene sperimentato anche in Italia un modo innovativo, cooperativo e inclusivo di fare scuola, che ribalta tempi, luoghi e ruoli tradizionali del processo di insegnamentoapprendimento. La didattica capovolta nasce dalla necessità di adeguare il sistema formativo alle nuove sfide educative, proponendo attività più coinvolgenti, in modalità blended, come esercitazioni, casi di studio e laboratori che si adattano in modo flessibile alle capacità di ciascun studente, con attenzione specifica anche ai bisogni educativi speciali. Il prof. Salvatore Giuliano, Preside dell’ITIS Maiorana di Brindisi, milletrecento studenti, ha reso operativo questo modello. Il Preside si è inventato un metodo (“Book in progress”) per portare la scuola nel futuro senza chiedere il permesso a nessuno ma con la collaborazione attiva di docenti e famiglie. Tutto è iniziato nel 2009 quando di ritorno da una missione al MIT di Boston, disse ai suoi colleghi: “i libri di testo scriviamoli e stampiamoli noi”. E così è iniziato il capovolgimento.