CORSI, CONVEGNI E SEMINARI
14 Ottobre 2016 dalle 13:30 alle 18:15
Teatro del Popolo, Via Palestro 5, Gallarate

I dsa nella scuola secondaria: la didattica inutile e la didattica accessibile delle lingue moderne e antiche

Il riconoscimento ufficiale dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e dei bisogni educativi speciali (BES) da parte della scuola italiana, e il conseguente quadro normativo disposto a tutela degli studenti con queste specificità, sanciscono la necessità di rinnovare le pratiche educative per raggiungere anche gli allievi che non sembrano trarre beneficio dalla didattica tradizionale, non solo all’inizio del percorso scolastico ma anche nella scuola secondaria di secondo grado.

Ma cosa dobbiamo insegnare? In che modo un docente può svolgere al meglio la sua funzione principale di mediazione e trasposizione del sapere? Luciana Ventriglia ci aiuterà a rispondere a queste domande e a comprendere il ruolo fondamentale della mediazione didattica, intesa come l’insieme delle scelte di materiali, di metodologie e di dispositivi didattici progettati dal docente al fine di facilitare l’incontro tra il sapere sapiente e il sapere da sapere dello studente.

Sappiamo che «l'accezione di sapere è passata dall'essere in grado di ricordare informazioni, all’essere in grado di trovarle e servirsene» ( OCSE PISA), pertanto, in un tempo in cui un infinito numero di informazioni sono a disposizione ( diluvio informazionale) , non ci si può limitare a imparare, ma è necessario imparare a imparare, per saper decidere cosa cercare, per saper validare le informazioni ricevute, per saperle usare, per saperle mettere in relazione con le conoscenze già acquisite. La didattica diventa inutile e improduttiva quando non attiva situazioni-problema capaci di creare il conflitto cognitivo tra gli alunni; quando non è in grado di determinare il cambiamento del “modello mentale ingenuo” posseduto da ogni studente ; quando non riesce a aggirare gli ostacoli epistemologici legati ad una disciplina e quando non promuove e sostiene gli aspetti motivazionali ed affettivi dell’apprendimento.

Nell’affrontare questo tema, Carlos Melero e Sebastiano Grasso, porteranno il loro contributo relativamente alla didattica delle lingue straniere e antiche. In particolare,illustreranno il loro approccio che parte dalla ricerca teorica e applicativa per arrivare alla definizione di principi di riferimento per la progettazione di materiali più accessibili nell’ambito delle lingue straniere e antiche, non solo agli alunni con BES ma a tutti gli studenti.OBIETTIVI

Far conoscere a professionisti, insegnanti e genitori che la presenza di un DSA o di un altro Bisogno Educativo Speciale, non preclude la possibilità+ di apprendere efficacemente, a condizione che i docenti sappiano svolgere al meglio la loro funzione principale di mediazione e trasposizione del sapere, in tutti gli ambiti, comprese le lingue straniere e antiche.


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